Teatro

Philippe Graffin e Claire Désert aprono '900&oltre a Monfalcone (GO)

Philippe Graffin e Claire Désert aprono '900&oltre a Monfalcone (GO)

La stagione musicale del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue, venerdì 23 novembre alle ore 20.45, con il primo appuntamento di "'900&oltre", la rassegna dedicata alla musica contemporanea e al Novecento storico. Protagonista della serata è il duo composto dal violinista Philippe Graffin – nella top ten del violinismo mondiale – e dalla pianista Claire Désert, con un repertorio che all'attenzione per il Novecento affianca quella per la musica ungherese. In programma, infatti, pagine di Bartók e Dohnányi ma anche di Beethoven e Schumann; a queste si affianca una composizione del 1996 scritta per Graffin da Philippe Hersant, fra i più riconosciuti autori francesi del panorama contemporaneo (compositore dell'anno nel 2010 al Premio "Victoires de la Musique Classique").

Ad aprire il concerto è la Sonata per violino e pianoforte op. 30 n. 1 di Beethoven, nella quale non c'è traccia del tormento vissuto dal compositore nei primi anni dell'Ottocento quando, alle prese con i primi sintomi della sordità e con avverse vicende sentimentali, dichiara che a tenerlo in vita sono l'arte e la volontà di "non lasciare il mondo prima di aver compiuto tutto ciò per cui era destinato". Si tratta di una pagina guidata da un lirismo poetico lieve ed intenso, la cui innovazione va cercata nella struttura, nella costruzione formale rigorosissima e nell'estrema raffinatezza degli elementi decorativi.

Di Philippe Hersant, Graffin esegue i Chants du sud per violino solo che, scritti nel 1996 su richiesta del violinista e a lui dedicati, attingono a piene mani alle sonorità popolari di diverse aree mediterranee, intersecando il folklore turco, quello algerino, le atmosfere sefardite spagnole e il colore balcanico: diverse culture che vengono reinventate e rivisitate da nuove immagini musicali.

È quindi la volta della Sonata n. 1 op. 105 di Schumann, che nel 1851 si dedica nuovamente alla musica cameristica con questa pagina che rappresenta un traguardo estremo del rigore formale e dell'essenzialità tematica e, al contempo, testimonia un'estrema sensibilità emotiva.

Con l'Andante rubato alla zingaresca di Erno von Dohnányi riprende il percorso di ricerca avviato nelle stagioni più recenti dedicato all'ambito musicale ungherese. Il breve brano, che proviene dalla suite Ruralia hungarica e restituisce lo spirito della migliore musica popolare ungherese e la complessità dell'interpretazione zigana, anticipa la monumentale opera di Bartók che chiude il concerto, la Sonata n. 1. Datata 1921, questa pagina – sebbene la produzione per violino non rappresenti una grande parte della musica cameristica del compositore – sintetizza molte delle conquiste e degli assi portanti della poetica bartokiana: punto di partenza è la matrice popolare della terra magiara, che viene però filtrata dalla ricerca e dall'analisi e restituita nella sua sintesi più estrema, quasi a rappresentare un pensiero teorico musicale più che il messaggio del folklore rurale da cui proviene.

Ad anticipare il concerto, alle ore 19.00, nel Foyer del Teatro, la prolusione di Stefano Bianchi "Rondò all'ungherese. Echi magiari nella musica strumentale centro-europea"; la conferenza, realizzata in collaborazione con l'Associazione "Per il Teatro di Monfalcone", è ad ingresso libero.

I biglietti per il concerto sono in vendita presso: Biglietteria del Teatro Comunale (tel. 0481 494 664, da lunedì a sabato, ore 17-19), Agenzia Ticketpoint di Trieste, Libreria Antonini di Gorizia, ERT di Udine e on line sul sito www.greenticket.it. La Biglietteria del Teatro accetta prenotazioni telefoniche.